Pagine

mercoledì, marzo 14

Recensione de I CARIOLANTI di Sacha Naspini

Recensione a cura di Sara Bilotti:
Voto  
Accade che descrivere il passato, un tempo in cui la fame e la guerra ci riducevano a bestie, non basta per far comprendere ai contemporanei l'orrore. A volte ci vuole un linguaggio speciale, delle parole che scavano, bruciano, parole che si odiano eppure non si riesce a ignorarle.
L'autore riesce in questa impresa, descrivendo in modo brutale la vita misera di Bastiano, il suo rapporto perverso con la natura e con gli uomini, le sue disgustose strategie di sopravvivenza, l'istinto della bestia che spalanca le fauci nel suo stomaco, la sua ferocia.
Cresciuto in un buco nel terreno, cannibale e sempre affamato, Bastiano porterà con sè per sempre quella voragine che inghiotte
persone, pensieri, sentimenti, mai sazia: un orribile buco nero che fagocita tutto senza riempire nulla.
Naspini ha il pregio di consegnare la sua penna all'orrore senza tentare di attenuarlo, reinventarlo, tradurlo per gli animi più sensibili. Racconta dei Cariolanti, di come Bastiano li vede: esseri semplici eppure mostruosi, magrissimi e con le braccia lunghe, pronti a divorare i bambini che rifiutano di mangiare il loro pasto, che sia esso una radice o carne umana. I Cariolanti sono i Cattivi, sono il Male, la Causa di ogni orrore. Eppure, quando uscirà dal buco in cui è vissuto per anni, sarà questo il suo nome, il cognome della sua famiglia. Perchè a volte il Male non sono gli Altri, il male sei tu.

TRAMA: Campagna toscana, 1918. Per non partire soldato nella Prima guerra mondiale, un uomo nasconde suo figlio di nove anni e sua moglie in un buco scavato nel bosco. Lì dentro la famiglia passa quasi tutto il tempo, il padre esce solo per prendere l'acqua e per cacciare, ma a volte il cibo non si trova e allora bisogna affondare le dita nella terra umida per vedere se salta fuori un baco o una radice da masticare, oppure rassegnarsi a mangiare carne umana. Inizia così l'avventura di Bastiano, che cerca di riscattare la sua vita solitaria e animalesca innamorandosi di Sara, la figlia del padrone per cui va a lavorare come aiutante stalliere. Ma il fango quasi mai incontra la luce, e allora finirà per sporcarsi totalmente, uccidere colpevoli e innocenti, scappare, trasformarsi in un animale da preda, perdersi, per poi ritrovarsi anni dopo in quella tana in mezzo al bosco, la sua vera casa. "I cariolanti" è un romanzo di deformazione, selvatico e rabbioso, dove la vera protagonista è la bestialità, non la bestialità malvagia e gratuita, ma quella istintiva e viscerale di chi uccide per sopravvivere. Una favola nera in tredici istantanee dove si respirano atmosfere che vanno da Truffaut a Stephen King, alle "Fiabe italiane" di Calvino.

Titolo I cariolanti
Autore Naspini Sacha
Prezzo di copertina € 16,00
Su Amazon € 13,60
Dati 2009, 158 p., brossura
Editore Elliot  (collana Heroes)

http://thrillerpages.blogspot.com/

1 commento:

  1. Credevo di aver letto ogni orrore, ogni crudezza. Il noir ci abitua, forse dà anche una non limitata assuefazione. Credevo. Mi sono ricreduta dopo aver letto I Cariolanti di Sacha Naspini. Inquietanti titolo e copertina, all'ennesima potenza il protagonista: Bastiano, di umano ha a malapena le fattezze fisiche. Il resto è vestito da mostro. Una bestia feroce, per la quale perpetrare il male è una necessità, non ha neppure un movente così forte se non una congenita malvagità. Ambientato nella Toscana della prima guerra mondiale, Bastiano è costretto a vivere con i genitori in una buca scavata nel bosco. Umido, nero , senza scampo, tutto ciò che diventerà lui stesso. Il tentativo di riscattarsi da questo male puro è troppo fragile. Troppo solitario e troppo estremo lui per provare a vivere sulla superficie. Il racconto in prima persona ci pone di fronte a un punto di vista oggettivamente forte e coinvolgente: i suoi occhi, il suo sentire, le sue parole. Mordace la penna di Naspini. C'è una pagina poi in questo libro che vale il libro stesso, l'ho letta e riletta più volte senza capacitarmi mai dell'orrore descritto.

    " Te mica lo sai che vuol dire nascere di traverso" S. Naspini

    RispondiElimina