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venerdì, novembre 5

Recensione IO TI TROVERO di Shane Stevens

Voto 
Un libro che all'inizio spaventa un po', dato la mole, ma quando si inizia a leggere, fidatevi, non volete mai smettere! Questo Romanzo che è stato scritto negli anni 70 e arrivato solo oggi in Italia, parte da una storia vera, quella di Caryl Chessman, condannato alla pena capitale, per aver rapito e stuprato molte donne negli anni 50', per essere il famigerato bandito della luce rossa. Da qui parte la storia, perché una donna convinta che Chessman l'avesse violentata, cova un'odio viscerale per per le figure maschili, perfino suo figlio, che viene da lei ripetutamente torturato. Ma a dieci anni il figlio Thomas Bishop, in preda a un raptus uccide la madre infilandola direttamente nella stufa a legna. Da qui Bishop comincia ad essere internato in istituti psichiatrici, sviluppando una mente omicida senza pari. Quando ventenne riesce ad evadere dal manicomio di Willows, Bishop diventa il protagonista di una serie di delitti che tormenterà l'america degli anni 70', terrorizzando tutto lo stato. Stevens descrive uno spaccato dell'America degli anni 70' in modo magistrale, intrecciando varie storie, politica, giornalismo delinquenza locale, tenendo al centro dell'attenzione Thomas Bishop e la scia di sangue che lascia ovunque vada.Insomma, un libro da leggere, anche per chi non ama i thriller!
Recensione di Diego Thriller


TRAMA: a dieci anni Thomas Bishop viene internato in una clinica psichiatrica dopo aver ucciso la madre che lo seviziava da sempre. Quindici anni dopo, evade dall'istituto e dà inizio a una fuga sanguinaria sul cui cammino sono ancora le donne a cadere. Un omicidio, due, poi saranno decine; Bishop tortura e uccide spostandosi da Las Vegas a Chicago, a New York. Un personaggio infero ma straordinariamente umano, del quale Shane Stevens è cronista implacabile raccontandone nel dettaglio l'infanzia e gli anni di reclusione, le quotidiane strategie di sopravvivenza e la ferocia omicida. Ne emerge un indimenticabile ritratto della follia, di quel concatenarsi di storie, incontri o mancati incontri che conducono un uomo a cedere alla violenza, all'orrore, alla distruzione dell'altro e di sé. E accanto a questa ombra che ferisce a morte le grandi metropoli del continente, emerge il volto oscuro dell'America degli anni Settanta, restituito attraverso il racconto di una caccia all'uomo che coinvolgerà tutti, poliziotti e giudici, politici e giornalisti, beffati dall'astuzia dell'assassino e incatenati, loro malgrado, alla sua testarda, deviata umanità.

Titolo Io ti troverò
Autore Stevens Shane
Prezzo di copertina € 19,50
Su Amazon €16,58
Dati 2010, 798 p., rilegato
Traduttore Levantini S.; Bottali G.
Editore Fazi 

5 commenti:

  1. Il lungo viaggio del Male.
    Emozionante, coinvolgente, spiazzante, a volte commovente, uno dei thriller più belli letti nella mia vita, uno dei miei pochissimi 5 stelle.
    Personaggi senza scrupoli, avidi, una stampa che detta legge, un giornalista investigativo estremo, e Lui. Un bambino a cui hanno spezzato l'anima e adesso lui decide di spezzare vite.
    Lo stile ricorda molto la cronaca di un quotidiano e questo rischia di spazzare via l'attenzione del lettore, ma Stevens è talmente bravo da riportare tutto sui binari giusti e ricatturarne l'attenzione.
    Da leggere sicuramente, tenendo conto che ha preceduto Il silenzio degli innocenti, Il collezionista di ossa, Il grande nulla e American Psycho, tutti thriller rimasti nella memoria.

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  2. aspetta hai detto caryl chessman ?? di lui ho letto cella 2455 braccio della morte . lo metto in lista da un pò lo vedo sullo scaffale della biblio

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  3. Terminato questo romanzo, ho provato a ripercorrerlo con la mente per farmi un'idea finale, completa, di quanto letto. Si giunge sempre ad una conclusione, qualcosa di più o meno chiaro, definito e concreto; in questo caso, il pensiero che mi si è materializzato a chiare lettere nella mente è: Orrore puro.
    E' in assoluto il libro con la quantità più consistente, fastidiosa e raccapricciante di morti. L'Olocausto del male, una furia omicida senza limiti, la follia nella consapevolezza di essere un Guerriero, un Inquisitore, uno sterminatore.
    L'accuratezza con cui lo scrittore riesce a delineare gli stati d'animo del personaggio, ti fa scivolare ancor di più in un in un baratro di domande, come se non fosse romanzo ma cronaca vera: tanto orrendo da DOVER essere irreale, tanto dettagliato e profondo da poter essere vero.

    "Il settimo giorno Bishop riposò." - Pg. 361

    Per quanto riguarda l'aspetto più "tecnico" del libro, ho faticato un po' a leggere i frammenti riguardanti la politica, la mafia, tutti i nomi menzionati, detesto la presenza di troppi personaggi, forse sto invecchiando, dovrò munirmi di apposito blocco note per queste occasioni. Diciamo che alcune cose potevano comodamente essere rimosse, sarò vagamente sacrilega nello scrivere una cosa del genere riguardo uno dei romanzi "culto", una sorta di manuale del thriller, me ne rendo conto.
    Comunque sia, è un libro innovativo ancora adesso, a più di 30 anni dalla sua pubblicazione, quindi merita senza dubbio di essere letto.

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  4. Questo è uno dei rarissimi casi - forse l'unico - di libri che siano all'altezza di ciò che viene riportato nei commenti sulle copertine. Cito Ellroy: "Un libro immenso". E credo che Ellroy sia fonte più che autorevole.
    "Shane Stevens è morto nel 2007, in solitudine, dopo aver trascorso vent'anni nell'anonimato" è la frase finale della piccola nota sull'autore. Non vorrei sembrare quasi eretica nel dire che è come se Dante fosse morto dopo avere scritto La Divina Commedia ed essere stato dimenticato dal mondo, ma, per chi ama questo genere di letteratura nerissima, il paragone calza. Ho letto un libro incredibile: la struttura, suddivisa in tre parti, è un crescendo di orrore e morte, di caccia spietata e di fuga geniale, di truculenza difficilmente paragonabili ad altre opere. Forse solo American Psycho può avvicinarsi a "Io ti troverò". Avvicinarsi, appunto, non raggiungerlo, né, tanto meno, superarlo.
    Thomas Bishop è un bambino di dieci anni, al quale la madre Sara ha inflitto terribili torture fisiche e psichiche. Alla morte di Sara, uccisa da Thomas stesso, in maniera orrenda, il bambino sarà internato nella struttura di Willows, un manicomio criminale della California. Quello che accadrà quindici anni dopo è qualcosa che non si può anticipare in un commento. La vita di Bishop sarà improntata alla distruzione di tutte le donne del mondo, per eliminare la figura materna eletta a carnefice e a dea ispiratrice.
    Sarà compito di Adam Kenton, giornalista investigativo dell'autorevole settimanale "Newstime", tessere la paziente tela che potrebbe portare alla cattura di Bishop.
    Il capitolo finale è un crescendo di sangue, morte e orrore, mentre Kenton sente la preda avvicinarsi e sfuggirgli fino alla resa dei conti.
    Pur se su posizioni opposte, Bishop e Kenton hanno nei confronti delle donne una visione negativa: l'uno, improntata alla distruzione, l'altro all'utilizzo e all'indifferenza.
    Grandissimo libro che causa disturbi del sonno...

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  5. Non è facile scrivere un commento all’altezza di questo libro,800 pagine circa e mi è piaciuto dalla prima all’ultima,abbastanza raro finora.
    E’ uno di quei libri che ti entrano dentro e so già che ora il confronto sarà duro e i prossimi che leggerò non avranno vita facile.
    L’argomento trattato è tostissimo,ma soprattutto l’ho trovato un libro veramente completo:Si va dalla violenza sui bambini allo stupro di donne,al carcere,alla reclusione di minori in clinica psichiatrica,alla pena di morte ingiusta o meno,alla scalata sociale,al potere politico,allo scoop giornalistico; insomma non viene tralasciato nessun argomento.
    Nonostante sia comunque simile ad uno dei più terribili fatti di cronaca avvenuti in America,in cui fin dalle prime pagine si conosce l’assassino,il cattivo di turno,il colpevole di tanto orrore,non cala mai l’intensità e l’interesse,la voglia di arrivare fino in fondo a questo libro,anzi le ultime venti pagine le ho letteralmente divorate.
    Mi viene quasi da paragonarlo,solo come completezza,a Shantaram,stupendo libro che ti fa innamorare del fascino dell’India,con la differenza che questo è un capolavoro in chiave noir di ciò che di più terribile possa esistere sulla terra: il fascino e la bellezza allo stato puro di un paese contrapposti al fascino e al male nella sua forma più assoluta.
    Anche se questo male nasce comunque da un amore sviscerato che il protagonista prova comunque,secondo me,per la madre…e qui non vado oltre per non togliere al lettore la curiosità,tranne dire che il protagonista si fa odiare e quasi allo stesso tempo…amare….
    Anche la scrittura secondo me merita un plauso,scorrevole e avvincente fino alla fine,nessuna pagina è un di più e lo scrittore non avrebbe potuto fare meglio abbreviando o alleggerendo il numero delle pagine,ogni singolo capitolo era necessario a questo capolavoro.
    Insomma un libro assolutamente da leggere,immenso e straordinario.

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