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lunedì, novembre 15

Intervista a Michele Giuttari


Michele Giuttari è nato in provincia di Messina nel 1950. Nel 1975 si è laureato in Giurisprudenza e nel 1977, presso la Corte di Appello di Messina, ha superato gli esami per l’abilitazione all’esercizio dell’attività di avvocato.
Nel gennaio 1978 è entrato nella Polizia di Stato con la qualifica di commissario.
Ha ricoperto incarichi alle Squadre Mobili di Reggio Calabria e Cosenza.
Successivamente, risultato vincitore del concorso per titoli ( si è classificato ai primi posti) è entrato a far parte della Direzione Investigativa Antimafia. Ha prestato servizio, prima, presso la Dia di Napoli e poi presso quella di Firenze con l’incarico di responsabile del settore delle Investigazioni Giudiziarie. Ha ricoperto quindi l’incarico di capo della Squadra Mobile di Firenze dirigendo, tra l’altro, le indagini sul cosiddetto “Mostro di Firenze” che portarono all’identificazione di alcuni esecutori materiali, condannati definitivamente. Con quell’inchiesta ha dimostrato che non si era trattato di un serial killer solitario, ma di un gruppo di assassini.
Nel 1997 ha intrapreso l’attività di scrittore di romanzi polizieschi, facendosi presto conoscere in ambito nazionale e internazionale. I suoi libri sono tradotti nelle principali lingue e pubblicati in oltre 100 paesi. The Times lo ha definito “il principale scrittore italiano di polizieschi”.
E’ stato destinatario di diversi premi letterari, tra cui il Fenice Europa (il suo romanzo La Loggia degli Innocenti è stato definito “Romanzo Italiano per il Mondo”) e il Camaiore Letteratura Gialla (Primo classificato) con Il Basilisco.
La fiction “Il Mostro di Firenze” andata in onda su Sky Fox Crime e su Canale 5 della rete Mediaset,nelle ultime due puntate (la quinta e la sesta) ha trattato tra l’altro una parte dell’esperienza professionale vissuta da Giuttari, interpretato da Giorgio Colangeli.

Oggi, in occasione della recente uscita del romanzo "LE ROSE NERE DI FIRENZE" ho il piacere di intervistare Michele Giuttari, che gentilmente si è offerto a rispondere alle nostre domande.

Diego Thriller
Oltre a scrivere, di cosa si occupa oggi Michele Giuttari?

Michele Giuttari
Mi dedico a coltivare l’ attività letteraria anche con incontri di lettori in Italia e all’estero. Devo ammettere che sto vivendo un periodo magico senza lo stress della quotidianità con cui ho convissuto per lunghi anni. Ancora per poco, però…



Diego Thriller
La scrittura è una passione che coltiva da molto tempo?

Michele Giuttari
La passione l’ho sempre avuta. Da giovane scrivevo poesie sulla Sicilia, la mia bella terra, sul mare, che tanto mi manca a Firenze. Poi, facendo il poliziotto in zone molto impegnative, questa passione è stata repressa, ma l’esperienza lavorativa mi ha dato una forte motivazione: il desiderio di trasmettere alla collettività la fiducia nelle forze dell’ordine raccontando come queste operano. Già nel 1998 ho così esordito con un true crime scritto con Carlo Lucarelli, Compagni di Sangue. Ho accettato rischi a livello professionale poiché spiegavo il mio metodo investigativo contrapposto alla teoria del serial killer solitario, ma la voglia di raccontare ha avuto il sopravvento. Da quel momento la scrittura non mi ha più abbandonato.


Diego Thriller
Dove ha imparato a scrivere, é un autodidatta o ha seguito dei corsi di scrittura?

Michele Giuttari
Non ho seguito nessun corso di scrittura. Mi hanno aiutato la mia preparazione scolastica (maturità classica, laurea in legge, abilitazione alla professione di avvocato) e la lettura. Quest’ultima tanta sin dalla mia adolescenza.


Diego Thriller
Il personaggio di Ferrara ha qualcosa in comune con lei e i suoi metodi di lavoro?

Michele Giuttari
Tanto. Nei miei romanzi, a partire dal primo, Scarabeo, ho tratteggiato il commissario Ferrara prendendo me come modello e mi sono rifatto a esperienze reali da me vissute, oltre che al mio vero metodo di lavoro, rivelatosi utile per risolvere casi importanti. Il mio protagonista, così come sono io nella realtà, è un uomo calmo, metodico, paziente e anche ostinato. Si fida del proprio istinto e della propria sensibilità: due doti che fanno la differenza tra gli investigatori. Inoltre crede fermamente in valori che oggi sembrano passati di moda: la famiglia, l’amicizia, l’onore, il dovere. Quest’ultimo da compiere fino in fondo anche rischiando di scontrarsi con i superiori gerarchici. Vorrei però che il personaggio vivesse una vita propria e che finisse per rappresentare tanti uomini di legge che operano con professionalità, coscienza, serietà, rigore morale al servizio della collettività intera.


Diego Thriller
Si parla di sette sataniche, sono un problema ancora attuale a Firenze ed in Italia in generale?

Michele Giuttari
La mia impressione è che siano un problema attuale in Italia, come in altri Paesi. Purtroppo è difficile contrastarle, anche per la mancanza di una legislazione idonea. Ma soprattutto per la loro naturale segretezza, che le porta a vivere in ambienti ristretti e riservati. Certo talvolta può capitare che affiori qualche sintomo e aspetto interessante, ma spesso non si è in grado di percepirli, forse anche per la mancanza di un’adeguata preparazione.


Diego Thriller
Come si é documentato per scrivere questo libro?

Michele Giuttari
Anche per questi aspetti mi sono riferito alle conoscenze della mia attività vera. Nel corso degli anni era capitato infatti di dovermi confrontare con questo fenomeno e, per contrastarlo, occorreva conoscerlo il più possibile. Certo è difficile credere che possa esistere il culto del satanismo, ma poi, quando si registrano fatti come quelli di qualche anno fa in Lombardia, allora ne prendiamo atto e soprattutto ne prendono atto i giudici ai quali non possono raccontarsi teorie, pensieri di esperti più o meno validi, ma occorre fornire precisi elementi fattuali di colpevolezza.


Diego Thriller
Quando si parla di sette sataniche si parla sempre di uomini potenti che ne sono a capo, è la verità?

Michele Giuttari
Pur non avendo riscontri oggettivi sul punto, ritengo che sia possibile. E questo potrebbe rendere più ardue le indagini.


Diego Thriller
Ha mai ricevuto minacce prima o dopo la pubblicazione di un suo libro?

Michele Giuttari
Mai in relazione alla mia attività letteraria. Diverse, invece, nella mia vera professione. Ma devo dire che un investigatore, specialmente quando opera in territori inquinati dalla mafia (Calabria, Sicilia, Campania) finisce per non farci più caso, forse perché le ritiene quasi un fatto fisiologico. L’importante però è continuare a fare il proprio dovere con serietà, assoluta correttezza e pieno rispetto della dignità dell’uomo, anche quando il suo lavoro lo porta a confrontarsi con pericolosi criminali.


Diego Thriller
Esiste veramente una grande rivalità tra le forze dell'ordine in Italia o la collaborazione è possibile?

Michele Giuttari
Qualche volta può esistere una forma di rivalità, ma quasi sempre è costruttiva. La collaborazione tra le varie forze di polizia è importante e può sussistere soprattutto quando l’attività viene coordinata da pubblici ministeri esperti e capaci.


Diego Thriller
I rapporti tra magistrati e forze dell'ordine sono sempre difficili come si legge su tutti i libri thriller o gialli, o esistono anche buoni rapporti?

Michele Giuttari
Esistono soprattutto buoni rapporti. Con i pubblici ministeri spesso si viene a creare un rapporto di reciproca fiducia e stima e questa situazione serve a instaurare un clima di serenità che non può che giovare all’inchiesta.


Diego Thriller
Lei crede che siano più utili le tecniche di laboratorio adottate dalla scientifica o l'intuito investigativo?

Michele Giuttari
Entrambi gli aspetti contribuiscono alla risoluzione dei casi. Il solo contributo scientifico non basta, almeno nella stragrande maggioranza dei casi. Purtroppo oggi sembra essersi diffusa nell’opinione pubblica la convinzione della indispensabilità della Scienza. Non è così nelle indagini vere. L’investigatore deve coniugare i risultati che va ottenendo con le tecniche tradizionali (tipo perquisizioni, intercettazioni, interrogatori…) con i contributi scientifici che possono fornire o meno conferme all’ipotesi tracciata. Tra tutte le tecniche tradizionali un ruolo rilevante è rivestito dagli interrogatori (rectius assunzione di informazioni testimoniali) che rappresentano il cuore dell’investigazione che per me è un’arte. Un’arte dove l’intuito chiaramente ha un peso notevole.


Diego Thriller
Che cos'è cambiato nelle forze dell'ordine dagli anni '80 '90 ad oggi?

Michele Giuttari
E’ cambiato tanto, soprattutto dopo l’emanazione nell’anno 1988 del nuovo codice di procedura penale, con il quale il legislatore ha voluto introdurre il sistema accusatorio. L’autonomia della polizia giudiziaria è stata compressa, e anche tanto, a favore del ruolo del pubblico ministero, divenuto vero dominus dell’indagine. Sono convinto che questo sistema non sia perfetto e vada rivisto restituendo più potere alla polizia giudiziaria che poi è quella che opera nell’immediatezza del verificarsi di un reato. Più potere, ma sempre sotto il controllo del pubblico ministero e non delle amministrazioni di appartenenza. Ho espresso questo mio pensiero anche nel testo scritto quest’anno per l’Università di Pisa, L’Investigazione,dal contenuto teorico – pratico.


Diego Thriller
Lei scrive gialli, ma quali autori le piace leggere? Il suo libro preferito?

Michele Giuttari
Sicuramente Simenon. Mi piace molto Maigret, perché, oltre a essere un funzionario severo, leale, credibile, possiede, accanto alle doti del grande investigatore, quelle qualità umane che ne fanno soprattutto un uomo. Poi, tra i preferiti, posso citare Michael Connelly, Jeffery Deaver, Ed McBain, insieme ad altri del mondo anglosassone. Diversi sono i libri preferiti, ma ne cito uno per tutti: Il Poeta di Connelly.


Diego Thriller
E per finire, sta già lavorando ad un altro libro o si sta prendendo un periodo di pausa?

Michele Giuttari
Sto lavorando a un nuovo libro. Continuo ad avvertire sempre più forte il desiderio di scrivere e di far galoppare la mia fantasia andando a pescare, come ho accennato all’inizio, anche in quel pozzo profondo in cui sono racchiuse le mie esperienze professionali. Quindi, nessuna pausa.


ThrillerPage ringrazia Michele Giuttari per la disponibilità e invita i suoi lettori a leggere il suo ultimo romanzo, "Le rose nere di Firenze". 

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