"Piove cenere" di Luciano Modica è il nuovo giallo ambientato a Catania pubblicato da Todaro Editore
TRAMA - Un giovane militante dell’estrema destra viene trovato morto nel centro storico di Catania. Le indagini del pm Biondi e del commissario Miceli si concentrano da subito sui centri sociali della sinistra antagonista. Ma il lettore, che grazie all’autore conosce risvolti della storia ignorati dai due “investigatori”, capisce da subito che la pista non è quella giusta; la spiegazione è più complessa e va cercata ben più in alto, tra politica, imprenditoria e Cosa Nostra.
Le cose però non sempre sono come sembrano essere, e il colpo di scena finale, in questa Catania annerita dalla cenere dell’Etna, porterà alla luce una verità più semplice e più contorta al tempo stesso: il male genera sempre il male.
L’INCIPIT - Il libro stava lì, vicino al corpo. Il vento girava le pagine avanti e indietro, si fermavano appena un attimo e poi riprendevano a girare: Julius Evola, Cavalcare la tigre.
Il sangue, fuoriuscito all’altezza della scapola destra, indicava che l’uomo era stato accoltellato alle spalle e, probabilmente, non aveva fatto neanche in tempo a guardare in faccia il suo aggressore.
Il sostituto procuratore Antonio Biondi aveva l’abitudine di trattenersi a lungo sul luogo del delitto. Ci teneva a guardare bene il cadavere prima che venisse rimosso e portato all’obitorio. Voleva farsi un’idea di persona, non ritenendo per nulla sufficienti i rilievi della Scientifica. Era un fatto di sensazioni, di dettagli, perfino di odori. Tutte cose impossibili da ricavare da un resoconto. Di morti ammazzati ne aveva visti tanti, troppi, ma stavolta la scena era peggio di un cazzotto alla bocca dell’anima. E questo, forse, proprio perché non c’era più alcuna faccia da guardare.
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