Questo autore mi è stato consigliato dal traduttore Giovanni Zucca, (mitico traduttore dei libri di André Héléna) e come al solito mi ha consigliato bene. Quando cerco qualcosa d'annata e interessante mi metto sempre in contatto con Giovanni e dopo un giretto nel suo "Corridoio" arriva sempre con dei consigli validissimi.
Questo autore non l'avevo mai sentito nominare ma se lo ricercate su google scoprirete che Macdonald è considerato dalla critica il terzo grande autore della letteratura hard boiled, assieme a Dashiell Hammett e Raymond Chandler.
"Con Lew Archer - dice l'autore - ho tentato di creare un investigatore che fosse più un uomo che un eroe letterario. È il tipo capace di dedicarsi al lavoro investigativo a causa del suo interesse per gli altri esseri umani, con le loro debolezze, le loro crisi, ma anche con le qualità che compensano i loro difetti. (...) Probabilmente la mancanza delle più romantiche qualità che si notano in genere nei detective letterari fa sì che Archer sia meno "colorito" di tanti altri. Ma il suo atteggiamento è analogo a quello di tanti investigatori di prim'ordine che ho conosciuto; e più di un giovane investigatore ha considerato Archer come un modello di etica professionale.
Del resto io mi sono sforzato di fare di lui un uomo retto. Come tanti altri uomini retti ha molte delle debolezze umane, ma attenuate da rispetto per il prossimo.
Hammett ha inventato il giallo "duro" e Chandler lo ha sviluppato. La specialità di Hammet era la forza e la semplicità combinate con realismo sociale che ai suoi tempi non aveva precedenti. Chandler ha portato alla narrativa poliziesca acume, eleganza e una forza narrativa originalissima. Entrambi, secondo me, avevano la tendenza a dare troppo peso alla figura centrale dell'investigatore. Il mio detective è sempre presente, ma "sommerso" nel romanzo: è un mezzo per raggiungere un fine e non è fine a se stesso.
Io tendo a servirmi della formula poliziesca per scrivere dei romanzi sulla vita americana, e perché la formula poliziesca? Perché mi stimola e perché le possibilità di tale formula non sono ancora state pienamente sfruttate né da Hammet, né da Chandler, né da me. Antony Boucher [il critico letterario del New York Times che negli anni '60 giudicò R. Macdonald addirittura superiore ai due padri della nuova scuola americana] non si è sbagliato, giudicando che, sotto certi aspetti, io abbia superato gli altri due. Dopo tutto sono nato una generazione dopo e mi giovo della loro esperienza. Ho tentato di dare alla ' 'detective story' ' una serietà e una complessità di stile e di trama che in passato non aveva."
Insomma, se amate del bel noir, non fatevelo mancare nella vostra libreria.
Articolo di Diego Thriller
TRAMA: Lew Archer è assunto dalla signora Lawrence di Santa Monica a cinquanta dollari al giorno per ritrovare sua figlia Galatea, detta Galley. Per prima cosa scopre che la ragazza si è sposata con un piccolo gangster, Joe Tarantine. Ma subito dopo un boss del giro grosso che traffica in stupefacenti e affini offre ad Archer cinquemila dollari per trovare Tarantine, sparito probabilmente con una partita di droga. D'altra parte Archer finisce per trovarsi coinvolto personalmente nel caso: qualcuno viene ucciso con la sua pistola. La caccia rischia così di trasformarsi anche in una fuga, che lo porta dapprima a Palm Springs, poi a San Francisco in una girandola di andirivieni frenetica e pericolosa in cui passa in rassegna una galleria di personaggi coinvolti nel gigantesco imbroglio. Dopo aver incontrato lungo la sua strada cadaveri, truffatori e ragazzine che si drogano e si prostituiscono, Archer scopre ancora una volta che colpevoli e innocenti finiscono per essere risucchiati nella stessa macina, in un indistinguibile miscuglio di dolore e sangue.
Titolo Non piangete per chi ha ucciso
Autore MacDonald Ross
Prezzo di copertina € 9,90
Dati 2009, 242 p., brossura
Traduttore Di Luzio A.
Editore Hobby & Work Publishing (collana Noir)
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