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lunedì, febbraio 27

Recensione de BETIBU' di Claudia Pineiro

Recensione a cura di Cristina Aicardi - Voto **/5
Avevo letto parecchie recensioni positive e son corsa a prenderlo, per poi rimanerne delusa. Libro decisamente molto lento, non ingrana mai, se poi cercate la trama gialla, per aspettare che si muova qualcosa dovrete arrivare verso pagina 150. Indubbiamente ben delineati i personaggi, in una storia che pare costruita solo per poterli descrivere; personaggi che però , nonostante questo, non sono riusciti ad interessarmi. Anche la scrittura che dovrebbe essere originale, una terza persona raccontata abolendo l'uso del virgolettato nei discorsi per rendere un fluire continuo, mi ha reso la lettura ancora più piatta e monotona.
Secondo me in questo modo più che sottolinerare pensieri ed emozioni si è ottenuto un effetto "appiattente ". Nota positiva una certa ironia nella descrizione di alcuni atteggiamenti e una non celata critica di certi aspetti della vita del suo paese. un libro fatto più di personaggi che di trama vera e propria: se cercate un giallo, forse è meglio optiate per altro.

TRAMA: La Maravillosa è un Country Club, quartiere chiuso e controllato da guardiani e severe misure di sicurezza, con campo da golf e lussuose abitazioni: un microcosmo dove sembra sia obbligatoria la serenità, se non proprio la felicità. Ma la vita del prestigioso club viene sconvolta quando, nella sua lussuosa villa, Pedro Chazarreta viene trovato con la gola tagliata e un coltello in mano. Il presunto suicidio, però, suscita dubbi, e un giornale si ostina a voler approfondire la vicenda. Vengono incaricati di indagare Nurit, detta Betibú, scrittrice, considerata la "dama nera" delle lettere argentine, e un giovane cronista inesperto.
I due sono affiancati da Jaime Brena, un altro giornalista molto più navigato, ma messo da parte perché considerato anziano; insieme formano un'improbabile ma riuscitissima squadra d'investigazione. Pian piano il mistero si infittisce, i tre scoprono che la morte di Chazarreta è legata ad altre morti, apparentemente accidentali, di alcuni suoi vecchi compagni di scuola, uniti da un oscuro passato e da un orribile crimine. E ora qualcuno sembra essersi preso il disturbo di vendicare quest'antica hybris. Chi si nasconde dietro questa intricata faccenda?

Titolo Betibù
Autore Piñeiro Claudia
Prezzo di copertina € 17,00
Dati 2012, 304 p., brossura
Traduttore Cacucci P.
Editore Feltrinelli  (collana I narratori)
Disponibile anche in ebook a € 11,99

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2 commenti:

  1. E' stato come salutare un gruppetto di amici carissimi in partenza. Peccato lasciarvi, peccato non poter più ascoltare i vostri pensieri, i vostri tormenti, i vostri dubbi, le vostre idee su come si vive in questo mondo. Peccato non potermi entusiasmare per la vostra bella intelligenza e sagacia ogni giorno della mia vita. Peccato non essere a Buenos Aires con voi .... Bella trama, ben congegnata e ricca di suspense. Bella scrittura piena di spunti e assai intrigante. Consiglio vivamente a chi ancora non lo avesse letto.

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  2. Non è scritto male, anzi, mi hanno sorpresa proprio la vivacità e l'acutezza di Claudia Pineiro, però, mi aspettavo un altro genere di libro. Quel poco di mistero e di indagine su strane morti che coinvolgono uomini ex-allievi dello stesso istituto scolastico, viene inserito in un romanzo di tutt'altro genere. La "Betibù" del titolo è una scrittrice di noir argentina, dal nome impossibile da memorizzare,Nurit Iscar ( ho chiuso il libro da due minuti e ho dovuto riaprirlo per rileggere il nome...). Cinquantaquattro anni, divorziata, single di ritorno, viene contattata dal direttore di una testata di Buenos Aires - nonché colpevole di avere avuto con Nurit una squallida storia tre anni prima - per fare un'indagine giornalistica sulla morte di un uomo, avvenuta nell'esclusivo Country Club "La Marvillosa". Suicidio? Omicidio? Vendetta? Parallelamente al progredire delle scoperte di Nurit, il romanzo si riempie di micro storie di contorno, che coinvolgono tanti e vari personaggi. Tutto sommato, non è una lettura così spiacevole, se non ci si aspetta una preponderanza del fattore criminale. Molte le esatte considerazioni sulla mezza età dei protagonisti, qualche sorriso, troppe identificazioni scomode per chi legge e ha vissuto alcune situazioni descritte. Bene, passiamo ad altro, senza infamia e senza lode.

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