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venerdì, agosto 26

Recensione de I MATERIALI DEL KILLER di Gianni Biondillo


Recensione di Elisabetta Caramitti:

Non ci sono più i Biondillo di una volta...

Alcuni uomini, vicino alla cinquantina, comprano la macchina sportiva, si incatenano il petto villoso, sbottonano un po' di più la camicia e vanno in cerca di avventure squallide; altri, che sanno scrivere, di solito egregiamente, decidono di dare un colpo di vita alla propria produzione letteraria e di stravolgerla. Biondillo è uno di questi.
Ho terminato,con grande fatica e grande nervoso, "I Materiali del Killer" e sono arrabbiata.
Quella che era una lieve e piacevolissima vena ironica, nei precedenti libri, qui si trasforma in una girandola di gag, di battute degne di Zelig (o del Bagaglino...); i personaggi conosciuti, si trasformano in "standing comedians", facendo a gara a chi la spara più divertente, la storia si appesantisce con lunghissime analisi di tutta una serie di luoghi comuni che appestano l'animo degli italiani nei confronti delle minoranze, ma, soprattutto, la trama gialla non esiste e, quel poco che appare a tratti è di una noia mortale.
La dedica dell'autore recita "Ad Elisabetta, Ferraro è tornato!". Io non l'ho visto, o, meglio, ho letto di un Ferraro ridotto a personaggio di contorno, quasi demente, macchietta e spalla di una commissaria Rinaldi che imperversa e conduce l'indagine.
Stendo un velo pietoso sulla scrittura, infarcita di periodi lunghissimi e contorti, oltre che di ossessive ripetizioni di "ché", al posto di "perché", di "non ostante", di "concresciuto" di "superna antipatia", di "rammemorare", e di "ctonia".


Voto 2/5

L’ispettore Ferraro è tornato.
È tornato da una città che non ha mai capito, Roma, dove ha lasciato il commissario Elena Rinaldi, un’altra storia andata male. È tornato al commissariato di Quarto Oggiaro, solo e sconfi tto, e dopo tre anni in trasferta deve ricominciare da capo. Con la barba incanutita, una nuova casa, la fi glia Giulia in piena preadolescenza e Lanza trasferito a Bruxelles.
Poi c’è il lavoro: una rapina in villa, con un epilogo tragico. Morto il rapinatore, uno zingaro, e morto il padrone di casa. Una vera rogna. E il solito Comaschi lì a fare battute idiote.
Nello stesso momento, a Lodi, una rocambolesca evasione dal carcere fi nisce in un bagno di sangue. Una carnefi cina con mistero: l’evaso è un nero di piccolo calibro, come si spiega il commando malavitoso allestito per liberarlo? Chi è davvero Towongo Haile Moundou? Ironia del destino, a questa domanda dovrà trovare risposta proprio Elena Rinaldi.
In un frenetico inseguimento da nord a sud attraverso un’Italia oppressa da un cielo plumbeo – con assolati squarci di un’Africa arsa da un sole crudele e desertico – Gianni Biondillo disegna con questo romanzo la mappa dettagliata e cupa di una nazione senza memoria.
Un noir contemporaneo che scava nelle più grandi paure dell’Italia di oggi e ci restituisce un paesaggio preciso e puntuale del nostro Paese. Senza mai perdere di vista la speranza.

Titolo I materiali del killer
Autore Biondillo Gianni
Prezzo di copertina € 18,00
Dati 2011, 359 p., brossura
Editore Guanda (collana Narratori della Fenice)

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2 commenti:

  1. Questo libro è un capolavoro. Certo, se avete ancora l'idea che un giallo sia qualcosa tutto trama e vocabolario basic non c'è speranza che lo comprendiate. Se invece pensate che il giallo possa essere una basa d'appoggio per sperimentare linguaggi e registri (altro che comico, ci sono pagine epiche, tragiche, grottesche, eccetera eccetera), se credete che il giallo possa finalmente crescere dal suo stato puerile ed uscire dalla gabbia allora è il libro per voi. E comunque Biondillo, che leggo fin dal primo romanzo, "non ostante" l'ha sempre scritto staccato e termini aulici li ha sempre associati a termini volgari, per il puro piacere del contrasto espressionista.

    Laura Serra

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  2. dopo quattro pagine mi sono chiesta ma che ci faccio qui??
    no grazie non mi ha attirato

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