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sabato, agosto 20

Recensione de LE COSE DI CUI SONO CAPACE di Alessandro Zannoni


Dal 24 Agosto 2011

Titolo Le cose di cui sono capace
Autore Alessandro Zannoni
Prezzo di copertina € 14,00
Dati 2011, 176 p.
Editore Perdisapop


Un romanzo intriso di Texas, alcol e brutti ceffi.
La risposta italiana a Jim Thompson, strizzando un occhio ai fratelli Coen.
Alessandro Zannoni torna in libreria più sporco, più cattivo, più audace che mai, con un omaggio dissacrante e spericolato al racconto di frontiera americano.


Leggi il primo capitolo

TRAMA: Lui si chiama Nick Corey, proprio come il protagonista di Colpo di spugna di Jim Thompson. All'anagrafe, però, il suo nome è Nicola Coretti: è lo sceriffo italo-americano della piccola cittadina texana di BakereedgePass e non è affatto uno stinco di santo. Nick Corey odia la sua città, odia il deserto, odia le vacche e tutti gli americani. Odia pure suo padre, che l'ha costretto a fare quel lavoro, ma più di tutto odia i grattacapi che gli dà chi infrange la legge. Nick bestemmia, beve e, per debellare la delinquenza, usa metodi assai bizzarri, oltre che assolutamente fuorilegge. Un giorno il suo amico Rudy gli chiede aiuto: ha perso una grossa somma al gioco e per questo sta rischiando la vita. Nick deve trovare una soluzione, ma trovarla non è per niente facile, anche perché tutto accade alla vigilia del grande rodeo, quando la città si riempie di cowboy ubriaconi e attaccabrighe che vengono da tutto lo Stato a creare disordini. E poi, come se non bastasse, riappare anche Stella, la sua ex promessa sposa, appena uscita dalla galera...

Recensione di Diego Thriller:
Questo romanzo non sembra scritto da un italiano: ha una carica speciale! Un personaggio, Nick Corey ,che è anche il protagonista, è spietato. Le prime pagine spiazzano, inizia subito facendo capire "le cose di cui è capace" lo Sceriffo Corey ed io uno sceriffo così spero di non trovarlo mai, ci tengo al mio culo! 

Pag 1 "Gli pianto con più forza la canna della 357 alla nuca, <<Capito cosa intendo? Galera o culo, figlio di puttana, galera o culo, e se hai dei precedenti ne dovrai scontare parecchi di anni al gabbio, e sai quanti di questi lavoretti dovrai subire>>

Ragazzi, non è un modo di dire: Nick Corey, se s'incazza, t'incula sul serio! Ogni volta che arresta qualcuno invece di menarlo, si eccita e gli guarda il culo e se è di suo gradimento..... cazzo non vorrei essere in quello sfigato che si è fatto beccare!
Questi sono i romanzi che piacciono a me, corti, senza tanto contorno che rischia solo di annoiarmi, ma con una fotografia nitida di quello che è il personaggio principale e la descrizione delle poche ore di quei malati giorni che ci spiega l'autore,  dove Corey deve risolvere una marea di problemi, a cominciare dall'arrivo in città della sua ex fidanzata Stella. . Nelle sue 148 pagine l'adrenalina non molla, anzi aumenta pagina per pagina.
L'unica nota stonata è la bestemmia che spesso usa il protagonista, che a mio parere invece di rendere più cattivo il protagonista, lo rende meno affascinante. Anche da muto non lo vorrei mai incontrare questo Nick Corey! Consigliato agli amanti dei noir spietati, alla Jim Thompson. Non vi deluderà.

Voto 4/5

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Zannoni torna in libreria più sporco, più cattivo, più audace che mai, con un omaggio dissacrante e spericolato al racconto di frontiera americano. Il romanzo riprende la struttura della tipica storia di oltreoceano per spingerla fino al parossismo, riuscendo a portare unaventata d'aria fresca nel contesto della narrativa italiana.

Alessandro Zannoni, ex antiquario, vive sul confine tra Liguria e Toscana. Scrittore autoprodotto, ha pubblicato con reale successo di critica e pubblico quattro romanzi con lo pseudonimo diMichelangelo Merisi. Dal 2002 al 2006 ha fondato e diretto alcune collane di gialli e noir; ha organizzato la "Festa della letteratura noir" tra Lerici e la Lunigiana; è l'ideatore del festival annuale di Sarzana "Leggere fa male".
Con il suo vero nome ha pubblicato il romanzo Imperfetto (Perdisa Pop, 2009) e la novellaBiondo 901 (Perdisa Pop, 2008) da cui è stato tratto un monologo teatrale.


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2 commenti:

  1. Far divertire un lettore vorace non è cosa facile. Innanzitutto devi scrivere bene, benissimo. E Zannoni ha una penna fantastica.
    E poi devi infilare nel testo un sacco di rimandi, in una sorta di enigma metalinguistico, qualcosa che ti faccia girare rotelle nel
    cervello, per poi esultare.
    L'autore è capace di un sacco di cose, e tutte queste cose le traduce in parole, che usa molto bene prima per distruggere
    tutta una serie di clichè del noir americano e poi per omaggiare tutto ciò che c'è di bello nella produzione degli autori di frontiera, primo tra tutti Jim Thompson.
    E' così, con divertita meraviglia seguo Nick mentre beve, bestemmia, sodomizza, tutto in memoria di un padre aggressivo e dominatore, per poi abbandonarsi con sorprendente facilità alla ricerca della sua personalissima felicità, all'amore e al riscatto che ne deriva.
    La ricerca dello stile giusto dev'essere stata piuttosto difficile, ma Zannoni c'è riuscito alla grande, soprattutto nei dialoghi, originali come pochi. Unico appunto: mi sarebbe piaciuto sapere di più del passato di Nick, mi sarebbe piaciuto volergli più bene.

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  2. Io voglio più bene a Zannoni che a Nick Corey :)

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