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venerdì, maggio 6

Recensione de LA CACCIATRICE DI TESTE di Claudio Paglieri

Titolo La cacciatrice di teste
Autore Paglieri Claudio
Prezzo di copertina € 17,00
Dati 2010, 378 p., brossura
Editore Piemme 
(collana Piemme linea rossa)
Disponibile anche in ebook


Leggi la recensione e la trama del libro

La morte non fa sconti a nessuno. Forse è per questo che anche un uomo avido e arido come Settimo Panieri sente il bisogno di alleggerirsi l'anima prima che lo trascini a fondo per l'eternità. La statua in bronzo che giace nella sua cantina fu pescata quarant'anni prima nelle acque di Ventotene. Ora è arrivato il momento di restituirla al legittimo proprietario: lo Stato italiano. È a suo figlio Ludovico che affida questo compito, ma un tesoro di quella entità può risvegliare appetiti poco leciti, specialmente in un rettore universitario di grandi ambizioni disposto a tutto pur di conquistare il potere vero. Che trova una preziosa alleata in una ragazza tanto bella quanto pericolosa. Ma manca ancora un tassello: la statua è priva della testa, andata perduta chissà quando. Solo ritrovandola, Ludovico potrà dare seguito ai suoi piani. Il 31 dicembre di due anni dopo, a Camogli, il mare restituisce un'altra sagoma fredda e rigida: il cadavere di Marietto Risso, pescatore anarchico cui ultimamente la vecchiaia aveva tolto un po' di lucidità. L'ipotesi del suicidio, comoda per molti, non convince il commissario Marco Luciani. Non che abbia tutta questa smania di indagare su un omicidio l'ultimo dell'anno, ma dall'alto del suo metro e novantasette ha la presunzione di vedere un po' più lontano degli altri. L'indagine, tra identità celate, nuove morti e sospetti che si avventurano in acque non protette, lo porterà a Ventotene, a una storia vecchia di quarant'anni che, come Marietto, chiede ancora giustizia.

Massimo Minimo ha detto:
1968: nelle acque di Ventotene alcuni pescatori trovano un’antica statua di bronzo priva della testa. Quarant’anni dopo la scultura si trova nella cantina di Settimo Ranieri, un ricco ed anziano collezionista, che in punto di morte affida al figlio Ludovico, rettore universitario, il compito di restituirla allo Stato italiano. L’ambizioso accademico ha in mente, però, ben altri piani: il suo sogno è di entrare in politica e cerca di trarre vantaggio dal ritrovamento della statua. La sua strada si incrocia con quella di un pescatore, Marietto, il cui cadavere affiora dal mare qualche tempo dopo. L’ipotesi del suicidio non convince il testardo commissario Luciani: l’indagine lo porta fino all’Ergastolo di Santo Stefano, carcere costruito su un isolotto di fronte Ventotene. La conclusione del romanzo riserva al commissario una grossa sorpresa destinata a cambiare la sua vita.
Terza avventura con protagonista Marco Luciani, poliziotto con l’hobby della corsa, in questo “alter ego” del suo creatore Paglieri. Personalmente ho preferito i precedenti due libri, “Domenica nera” e “Il vicolo delle cause perse”. In particolar modo ho trovato un po’ eccessive le scene di sesso ed il conseguente linguaggio “spinto” presenti ne “La cacciatrice di teste”.
Una curiosità: l’autore lancia una sorta di sfida ai lettori, proponendo nel romanzo alcune situazioni mutuandole da film famosi. Io ne ho individuata una…. provate voi a fare meglio!
Voto: 1 2 3 4 5


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