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domenica, maggio 29

Recensione de TORRE DI CONTROLLO di Giuseppe Foderaro

Titolo Torre di controllo
Autore Giuseppe Foderaro
Prezzo di copertina 12,90 euro
Dati Maggio 2011, Pagine 214
Edizioni Sangel


Per Sauro Badalamenti, investigatore assicurativo in Piazza de Angeli a Milano, tutto comincia così. Con una terribile esplosione sui tetti dello stabilimento della Coop in Via Benadir. Un caso banale, all’apparenza. Una fabbrica clandestina di fuochi d’artificio che è saltata in aria, portandosi via la vita di molti. Ma è proprio lì che trova, accanto al corpo dilaniato della più giovane fra le vittime, un libro rilegato a mano, pieno di inquietanti disegni tratteggiati a nero di china e giallo fosforescente. Non sa nemmeno perché ma lui, quel libro, lo porta via con sé. Quello che non sa è che lì dentro troverà descritti delitti che ancora non sono accaduti, quello che non sa è che quel libro racchiude anche il suo destino, quello che non sa è che, in mezzo a quelle pagine, tra disegni ossessivi e racconti allucinati, si anticipa la sua stessa morte.
In una Milano indifferente a tutto tranne che a se stessa, c’è qualcuno nell’ombra che, protetto dal suo buon nome, uccide fanciulle a colpi di spranga. Ma prima le tiene segregate per mesi, fracassando loro le ossa una dopo l’altra, mantenendole in vita solo per il piacere di rifarlo ancora, e ancora, e ancora. Non è cosa che passi inosservata. Nella confusione tentacolare della città c’è qualcuno che un giorno per noia, con la moglie o con l’amante, ha sconfinato in un mondo che non era il suo. E ne è rimasto talmente soggiogato al punto che, ora, fingere non gli basta più. Qualcuno che si spinge ancora oltre, che mischia erotismo e sesso con la violenza e col dolore. Qualcuno abbastanza carismatico e affascinante da poter avvicinare ragazze tra loro così diverse. Ragazze che, come Biancaneve, non sanno, forse, che nel bosco di oggi non ci abitano solo gli elfi e le creature fatate.
Una dopo l’altra le vittime vengono rinvenute cadaveri e la polizia sa che, prima di liberarsi di un giocattolo ormai rotto, l’assassino se ne è già procurato un altro. I segreti che quei corpi martoriati rivelano in sede di autopsia sconvolgono oltre ogni limite.
Alla fine Sauro, nonostante la fiera opposizione di Miranda, dovrà scegliere se lasciare che anche l’ultima profezia si compia, oppure negarsi al suo stesso destino. Ma, come lui ama sempre ripetere, la realtà bisogna saperla guardare in faccia, quando ce l’hai davanti.

Recensione di Ferdiando Pastori:
Ritmo. La prima parola che mi viene in mente per definire “Torre di controllo”. Qualcosa di potente, però. Techno-hardcore da almeno 180 battiti per minuto. Casse potenti, synt e groove elettrizzanti. Aggiungiamo una trama solida e tenuta saldamente in mano da Foderaro, un protagonista maledetto quanto basta da diventare irresistibile, dei comprimari che a volte riescono addirittura a rubargli la scena (Miranda su tutti) e gli ingredienti ci sono tutti. Un cocktail piacevole e dissetante, con quelle punte amarognole che non infastidiscono, ma al contrario stimolano il palato. Il cattivo di turno è veramente cattivo e il buono ha qualche scheletro nell’armadio che preferirebbe dimenticare anche se, proprio grazie al suo turbolento passato, ha deciso di cambiare vita. E poi…c’è Milano. Location perfetta per la storia. Ma non la città che corre e suda, dedita allo shopping e all’happy hour, bensì una Milano vagamente defilata, ai margini e che, a tratti, sembra volersi chiudere su se stessa per proteggersi da ospiti indesiderati. Da leggere, magari ascoltando “The Brother Marquiz” di MarQuiz De Sade.


Giuseppe Foderaro è nato a Catanzaro nel 1973.
Dopo aver vissuto a Roma, nel 2003 si è trasferito a Milano.
Già musicista, la sua attività creativa è legata alla frequentazione degli ambienti underground Londinesi e Newyorchesi.
È l’autore del romanzo “Torre di controllo” (Sangel Edizioni, 2011).





4 commenti:

  1. Thriller letto tutto d'un fiato, scorrevole, intrigante, a tratti con battute fulminanti, tipiche dello scrittore. Mi ha lasciata un po' perplessa il finale ma in fondo non mi dispiace, non posso aggiungere altro per chi non l'ha letto.
    Bella prova di un giovane scrittore che stando alla sua biografia ha mille interessi, ha viaggiato molto e sicuramente avrà un bagaglio di esperienze non indifferente. Alla prossima uscita!

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  2. " Il protagonista Sauro Badalamenti è un gran personaggio, già il nome è una garanzia, è un 'investigatore privato che lavora prevalentemente per scoprire le cause degli incendi per le assicurazioni e soprattutto per Domenico, il collega e amico avvocato. Poi c'è Miranda, altra collega di Sauro che dirige il laboratorio di antropologia e odontologia forense di Milano.
    Sono loro tre che devono far luce sulla morte delle ragazze uccise a colpi di spranga, colpi duri mirati alla testa di queste povere vittime, colpi che fracassano il cranio. E stranamente tutto questo è previsto e collegato su un libro rilegato a mano trovato da Sauro in un' esplosione avvenuta alla coop di via Benadir, accanto a una delle vittime. Un libro con dei disegni a china nera con spazi riempiti ad evidenziatore giallo si collegano ogni volta che Sauro scopre un cadavere.
    Una storia che parte a mille con dei personaggi fantastici, ironici e soprattutto veri, ambientata in una bella Milano “metropolitana”, una buona prova che Giuseppe Foderaro, l'autore supera discretamente bene. Dico discretamente perchè questo romanzo a mio parere perde punti sul finale in quanto risulta un po' dispersivo, perdendo quel bel ritmo che si respira durante tre quarti del libro. Comunque faccio i complimenti a Giuseppe Foderaro per la sua prova, sperando che ci regali un'altro noir Italiano!"

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  3. L'hanno già detto tutti, è un bel libro.
    Una trama originale, che non si perde in dettagli inutili e lungaggini descrittive, ma che mantiene sempre alto il ritmo e cattura l'attenzione, grazie anche ad una scrittura estremamente efficace, farcita di ironia e di salaci battute, che conoscendo Giuseppe non potevano certo mancare!
    Gran personaggio Sauro Badalamenti, un duro dal cuore tenero, che dal passato non proprio limpido pare aver tratto una sua morale e che dire poi di Miranda? Ispira una gran simpatia con quell'apparenza sconclusionata abbinata alla precisione e competenza lavorativa. I protagonisti si muovono sullo sfondo di una Milano descritta con grande realismo, con la sua tentacolare indifferenza dove proliferano malavita e perversioni. Altri hanno espresso delle perplessità sul finale, che io invece ho trovato originale e ritengo si adatti perfettamente alla trama e la domanda posta alla fine lascia sicuramente un segno, spingendo a qualche riflessione.
    Aspetto il prossimo Giuseppe!!

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  4. Parto dalla scrittura che per me è un elemento fondamentale in un libro. Quella di Giuseppe Foderaro è particolare, sperimentale direi, senza però effetti troppo marcati, anzi incastrata perfettamente in uno schema classico. Battute folgoranti, tipiche del personaggio Foderaro in prestito a Sauro Badalamenti. Particolarmente accattivanti le sospensioni a ogni fine capitolo, creano un'ottima tensione. Trama che tiene il palco come un'attrice giovane, che però sa il fatto suo, pertanto sicura e credibile. Una Milano poco conosciuta fa da sfondo. Una Milano più spostata, cupa e per questo affascinante. Una storia molto forte, molti morti, giovani ragazze, bellissime Biancaneve che non avranno principi che le baceranno ma in sorte il Male in persona. Sauro Badalementi protagonista, è il detective che, partendo da un passato poco limpido costruisce la sua carriera insieme a Domenico, collega e avvocato, e alla fantastica Miranda, antropologa del Labanof di Milano. Insieme dovranno scavare per scoprire il colpevole di delitti così atrocemente assurdi. Il finale mi ha sorpreso postivamente, perchè filtrato da una senso di incompiutezza che lascia aperte domande, un finale diverso forse non mi sarebbe piaciuto. In attesa del prossimo libro, in uscita questo mese di marzo.

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