Pagine

giovedì, gennaio 26

Recensione de COME UNA BESTIA FEROCE di Edward Bunker

Recensione a cura di Diego Thriller:

Questo libro insieme a "Educazione di una canaglia" è un vero gioiello.
Tutti sono sempre pronti a puntare il dito, a giudicare, ma quasi nessuno riesce a mettersi nei panni degli altri e pensare. Noi magari sappiamo che quel tale è appena uscito di prigione e la prima cosa che pensiamo è di stargli alla larga, che è un bastardo, che non merita la nostra più assoluta fiducia, e lo emarginiamo, lo escludiamo assolutamente dalle nostre vite. 

Ma noi non sappiamo o non pensiamo al suo passato, come ha vissuto, che problemi ha avuto, come è giunto a compiere quell'atto, che inevitabilmente gli ha cambiato la vita. 
"Non potevo raccontare la verità su me stesso¸forse nessuno è davvero in grado di farlo. Forse la verità è fatta di organi sanguinanti, di ingranaggi, di buchi non riempiti, è un retroterra di nulla in una distesa di tempo infranto, destinato a sciogliersi. Avrei forse potuto narrare della cella buia come l’inchiostro in cui ero stato gettato, nudo, senza nemmeno un materasso, solo con il cemento e l’pscurità: nove anni. O di quando al riformatorio ero stato ammanettato al termosifone mentre un adulto mi sfondava a calci le costole: undici anni (ma per essere giusti con quell’uomo, io gli avevo sputato addosso).
Qualunque fosse la verità, desideravo un po’ di pace. L’indomani avrebbe rappresentato un nuovo inizio, la Fenice che risorgeva dalle ceneri."
Ci mancherebbe, non è da giustificare, e una buona parte di delinquenti è impossibile da redimere, ma forse,  se pur piccola, una parte ,se aiutata ,riuscirebbe a rientrare a testa alta nella società. Se sbagliare è umano...
Pensate a Max Dembo, dopo otto anni di prigione per rapina, lui ha pagato il debito con la società, no? Non vede l'ora di uscire di prigione ed è fermamente convinto che una volta fuori riuscirà a ricostruirsi una vita da rispettato cittadino. Ma come può? Quando esce di prigione ha solo pochi dollari, non ha una famiglia dove andare, non ha una casa, e tutti i suoi amici, quelli incontrati durante la sua precedente vita di crimini, che gente volete che sia?. Dei tossicomani, o rapinatori ex soci di qualche colpo, protettori, o fottuti ricercati dopo aver violato la libertà vigilata o essere evasi di prigione. Chi gli dà un lavoro sapendo che uscito da pochi giorni dalla prigione? Ma i pochi spiccioli che la prigione gli dà all'uscita finiscono in fretta e qualcosa deve pur fare, e l'unica cosa che sa fare, e la sa fare bene, è rubare.
Un noir veramente potente, adrenalinico, alla benzedrina,  un crescendo di emozioni fino al botto finale dove ci sono amore, passione, amicizia. E tutti i loro contrari. Perchè penso che in un noir che si rispetti, non ci debba essere un barlume di speranza. 


TRAMA: Ha scritto ancora Ellroy, l'autore di American tabloid: «II grande romanzo dei bassifondi di Los Angeles?Come una bestia feroce, di Edward Bunker. Il giudizio si potrebbe anche discutere. Ma è incontestabile che si tratti, per la precisione e il rigore dei dettagli, del piú bel libro mai scritto sul tema della rapina a mano armata, un'attività criminosa dalla quale la fiction ha sempre attinto, esagerandone e travisandone la realtà. Qui invece abbiamo una analisi acuta e vera della psicopatologia criminale...» Il mondo osservato con gli occhi di Max Dembo, che esce da una prigione dopo otto anni di orrori che non riusciamo neanche a immaginare e tenta inutilmente di inserirsi nella vita «normale» di Los Angeles, non ha infatti alcun romanticismo: è uno spietato campo di caccia, dove puoi essere solo preda o cacciatore. Eppure, se la città buona non mi vuole, si dice Max Dembo, nervi saldi. Teniamo duro. L'imperativo è redimersi. Anche se i soldi facili sono lí, a portata di mano. Anche se il tuo orgoglio non ce la fa a sopportare altre umiliazioni. E la suspense cresce, fino a che un'altra verità si rivela a Dembo: per uno come lui è la città «buona» che è sbagliata, che genera insopportabile ansia, il crimine è l'unica paradossale sicurezza.
Vero maestro di uno stile asciutto, impietoso, portatore di uno sguardo lucido che svela il meccanismo sociale senza compiacimento alcuno, ma con autentica maestria narrativa, Bunker con questo romanzo conferma la sua grandezza di scrittore.


Titolo Come una bestia feroce
Autore Bunker Edward
Prezzo di copertina € 13,50
Dati 2004, XII-358 p., brossura
Traduttore Bortolussi S.
Editore Einaudi 
(collana Einaudi. Stile libero. Noir)


Edward Bunker, nato a Hollywood, fin da ragazzino Eddie conosce il disagio sociale e le difficoltà di inserimento nella società: dopo ripetute fughe, in seguito al divorzio dei genitori, viene affidato al servizio sociale. Poco dopo entra in ospedale psichiatrico e poi in riformatorio. A soli 17 anni stabilisce il poco invidiabile primato di essere il più giovane recluso di tutti i tempi nel famoso carcere di San Quintino.Louise Fazenda, una ex star del cinema muto e moglie del produttore cinematografico Hal B. Wallis, con la quale Bunker aveva stretto amicizia durante il periodo intercorso tra la prima e la seconda reclusione, grazie alla sua influenza riesce a fargli recapitare una macchina da scrivere con cui Bunker scriverà i suoi primi racconti. Il primo romanzo verrà però pubblicato solo nel 1973, No Beast So Fierce (in italiano, Come una bestia feroce), da cui verrà tratto un film con Dustin Hoffman Vigilato speciale.
Gli antenati paterni erano di origine francese; il suo cognome, Bunker, è la forma anglicizzata del nome di origine francese "bon coeur", buon cuore. Nel 1975, dopo una vita passata a entrare e a uscire da prigioni e a infrangere la libertà provvisoria, inizia a trovare non solo il successo letterario, ma anche una vita tranquilla.
Ha più volte dichiarato di essere stato influenzato dalle opere di Dostoevskij, Hemingway, Moravia e Cervantes. L'esperienza carceraria e il suo passato sono alla base dei suoi libri, in cui spesso la violenza e il carcere hanno un ruolo di co-protagonisti. Nel carcere di San Quintino conosce Danny Trejo, che chiamerà anni dopo per il film A trenta secondi dalla fine.
« Sono convinto che chi non legge resta uno stupido. Anche se nella vita sa destreggiarsi, il fatto di non ingerire regolarmente parole scritte lo condanna ineluttabilmente all'ignoranza, indipendentemente dai suoi averi e dalle sue attività. »
Edward Bunker

«Come una bestia feroce è un tesoro poco conosciuto, ma, per chi lo legge, indimenticabile. Se dovessi paragonarlo a un altro romanzo che ha avuto un impatto su di me della stessa potenza, non avrei dubbi a dire Delitto e Castigo» Niccolo Ammaniti

2 commenti:

  1. Di vizi, diamanti, Martini, Monroe e De Gregori.

    La verità è difficile.
    Così chiosa Bunker e non si riesce a dargli torto. Aggiungiamoci pure che la verità più difficile da accettare è che, come cantava la buonanima della Martini, “gli uomini non cambiano” (e se per questo neanche le donne).

    E subito dopo questa perla di saggezza carceraria, Bunker ci svela anche un'altra illuminante cosettina: “...la verità è difficile. I pazzi pensano che sia una cosa semplice, ma io so quanto è difficile. I fatti sono veritieri, ma fatti e verità sono cugini, non fratelli.”

    Chi di noi non ha mai preso nel corso della sua esistenza una qualsivoglia decisione storica che cada sotto il genere “smetto di fumare”, “da domani a dieta”, “questa è l'ultima, poi non tradirò più mio marito”...
    Dai, non smentitemi, e se a voi personalmente non è successo, quante volte avete sentito queste sentenze dalle bocche che vi son vicine. Magari poi è successo davvero e qualcuno è riuscito a dimagrire, a non accendersi più una bionda o a smettere d'esser fedigrafa, ma, non fatevi ingannare, questi son solo fatti. Solo ed esclusivamente fatti. La verità è un'altra: colui che è dimagrito è solo un ex ciccione, che l'ansia del tabagista non abbandonerà mai l'ex fumatore e la voglia di farti una bella trombata con l'istruttore di tennis (o col farmacista o il parroco della chiesa) è sempre presentissima. Sta tutta qui la differenza fra i fatti e sua cugina la verità. E dal distinguo alla ballad di De Gregori “ogni uomo ha un vizio Che lo farà cadere”, il passo è breve e inevitabilmente, spesso, molto spesso, questo vizio torna a smentirli i fatti.

    Lungi da me però il giudizio, ché anche il buon Edward concorderebbe col sottoscritto che una sigaretta dopo una carbonara è il modo migliore di concludere una sveltina.

    Cosa si impara da questo libro:
    Che, con buona pace della signorina Norma Jeane Baker, non è assolutamente vero che “i diamanti sono i migliori amici delle donne”, lo sono degli uomini.

    RispondiElimina
  2. Possiamo dire che Max Dembo, uscito dal carcere dopo 8 anni, ci ha provato. A condurre una vita da onesto cittadino, ma qualcosa non è andato per il verso giusto. Il suo garante per la libertà condizionata, un certo Rosenthal, gli ha giocato un brutto scherzo. E dopo aver fatto passare a Max Dembo altre due notti in gattabuia senza aver commesso alcuna infrazione, si è “ribellato” al sistema. E così ha ricominciato a delinquere. In tutto il romanzo è un susseguirsi di azioni violente, senza un attimo di respiro! E infatti la trama del libro, spinge ad andare avanti senza aver voglia di fermarsi perché è un susseguirsi di situazioni che, quasi, non lasciano il tempo di riflettere.
    Questo romanzo viene definito il più bel libro mai scritto sul tema della rapina a mano armata, ma forse questa definizione è riduttiva c’è tanto altro: i modi di vivere, i rapporti familiari, l’amicizia e una storia sentimentale con una donna che non fa mai domande. Certo è difficile capire quali sono i confini tra la storia autobiografica e l’invenzione.

    RispondiElimina