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martedì, marzo 29

Recensione de IL MAGNIFICO SPILSBURY di Jane Robins

Bessie Mundy, Alice Burnham e Margaret Lofty sono tre donne che hanno una cosa in comune: sono zitelle e cercano disperatamente un marito. Ognuna di loro incontra uno sconosciuto dalla chiacchiera facile, rimane incantata dalle sue promesse e lo sposa. Ma per tutte e tre il matrimonio diventa presto un'esperienza letale. La nazione si rivolge a un giovane patologo forense, Bernard Spilsbury, per capire se dietro la morte di quelle giovani donne, che lì per lì sembrano annegate in seguito a un attacco epilettico, non si nasconda invece uno o più assassini....





Titolo Il magnifico Spilsbury
ovvero gli omicidi delle vasche da bagno
Autore Robins Jane
Prezzo di copertina € 19,50
Dati 2011, 278 p., rilegato
Traduttore Arduini A.
Editore Einaudi (collana Frontiere Einaudi)

Bessie Mundy, Alice Burnham e Margaret Lofty sono tre donne che hanno una cosa in comune: sono zitelle e cercano disperatamente un marito. Ognuna di loro incontra uno sconosciuto dalla chiacchiera facile, rimane incantata dalle sue promesse e lo sposa. Ma per tutte e tre il matrimonio diventa presto un'esperienza letale. La nazione si rivolge a un giovane patologo forense, Bernard Spilsbury, per capire se dietro la morte di quelle giovani donne, che lì per lì sembrano annegate in seguito a un attacco epilettico, non si nasconda invece uno o più assassini. Dotato di un fortissimo carisma personale e di una fiducia nelle proprie conoscenze scientifiche che lo sosterranno nel corso di parecchi processi celebri, fino a farne un beniamino dei giornali dell'epoca, Spilsbury esegue le indagini con grande cura e, avvalendosi della pur scarsa tecnologia disponibile all'epoca, intuisce che le morti delle tre donne sono da attribuirsi a un unico colpevole. La Prima guerra mondiale è da poco iniziata, Londra è sotto la minaccia delle bombe degli Zeppelin, ma l'intera nazione è assorbita dal processo delle "Spose nelle vasche da bagno". Le storie di quegli omicidi riescono persino a scacciare l'orrore della guerra dalle prime pagine dei giornali: rappresentano un male ordinario e insidioso, che avviene in tranquille cittadine di mare, nel sereno svolgersi della vita coniugale, nell'intimità della casa....


Cristina Aicardi ha detto:
Non è certamente un thriller nè un giallo in senso classico, è piuttosto l'affresco di un epoca , dell'Inghilterra di inizio '900 descritta in tutti i suoi aspetti. Basato su fatti e personaggi reali, come da amplia bibliografia finale, il libro descrive la situazione della donna di quel periodo, tra l'avvento delle suffragette e della loro lotta per i diritti della donna e il triste fenomeno delle "donne in esubero", troppe donne e pochi uomini a casusa dell' emigrazione e della guerra. Donne sulla trentina, ormai considerate irrimediabilmente zitelle che cascano preda di approfittatori e, nei casi citati nel libro, ci lasciano pure le penne.Il caso giudiziario trattato descrive con dovizia di particolari le tecniche investigative autoptiche dell'epoca, l'avvento della figura del patologo: gli albori di Csi, insomma. Spilsbury fu il primo grande luminare di questo campo e a quell'epoca venne addirittura considerato il vero Sherlock Holmes. Ribadisco che di giallo non ha praticamente nulla, nè trama, nè suspance, nè ritmo nè mordente. Meglio considerarlo un saggio sull'Inghilterra del primo '900,ci vengono anche descritti gli abiti che le donne portavano, con le differenze tra le zitelle e quelle più "allegrotte" e da questo punto di vista per un po' risulta anche interessante poi però ,almeno nel mio caso, la noia ha preso il sopravvento, facendolo risultare lento e pesante.

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