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domenica, febbraio 6

LA STELLA DI STRINDBERG di Jan Wallentin

Cristina Aicardi ha detto: Inizia in modo abbastanza interessante, per poi impantanarsi quasi subito in una sfilza di descrizioni, digressioni e considerazioni noiosissime ed abbastanza confuse che nulla fanno se non rallentare ed appesantire ulteriormente una narrazione già del tutto priva di mordente, ritmo, suspance ed interesse......







Titolo La stella di Strindberg
Autore Wallentin Jan
Prezzo di copertina € 19,00 

Dati 2011, 491 p., brossura
Traduttore De Marco K.
Editore Marsilio (collana Farfalle)
Disponibile anche in ebook

Immergendosi in una vecchia miniera allagata in una remota regione della Svezia, un sommozzatore dilettante si imbatte in un cadavere la cui morte risale ad almeno cento anni prima. Sul corpo, che giace accanto a delle iscrizioni tratte da un antico poema islandese, trova uno strano oggetto, una croce ansata che rappresenta il simbolo egiziano della vita. Il ritrovamento incuriosisce Don Titelman, un eccentrico esperto di miti e simboli religiosi con una spiccata inclinazione per psicofarmaci e stupefacenti vari. Braccato da una potente e spietata società segreta, Titelman fugge attraverso l'Europa. Per salvarsi, dovrà scoprire il mistero della croce, un mistero antico e pericoloso che, dopo una serie di sorprendenti rivelazioni e avventure, lo porterà infine tra i ghiacci artici, a seguire le tracce della spedizione in pallone aerostatico guidata da Niels Strindberg, nipote di August, nel 1897



Cristina Aicardi ha detto: Personalmente starò lontano dai giallisti nordici per un po': basta fregature!

Inizia in modo abbastanza interessante, per poi impantanarsi quasi subito in una sfilza di descrizioni, digressioni e considerazioni noiosissime ed abbastanza confuse che nulla fanno se non rallentare ed appesantire ulteriormente una narrazione già del tutto priva di mordente, ritmo, suspance ed interesse. Neanche la scrittura riesce a riscattare almeno un po' la trama che non brilla per originalità. Alcuni aspetti del libro poi non sono neanche chiariti ( non che la cosa dispiaccia, per carità, mi sono evitata altre inutili pagine) ma devo dire che la sensazione della bidonata arriva subito dopo le prime 100 pagine di relativa speranza di miglioramento.
Presentato come il nuovo Dan Brown credo che questo libro non sia assolutamente paragonabile a "Il codice", che quest'ultimo vi sia piaciuto o meno.
Personalmente starò lontano dai giallisti nordici per un po': basta fregature!



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