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giovedì, gennaio 20

IL LABIRINTO DEI LIBRI SEGRETI di Paolo di Reda e Flavia Ermetes


Agosto 2001. Jacqueline Morceau, una giovane pittrice americana, è a Parigi per esporre i suoi quadri. Ma il promettente soggiorno nella ville lumière si trasforma presto in un incubo: davanti ai suoi occhi, sul sagrato della cattedrale di Notre-Dame, uno sconosciuto si toglie la vita.....









Titolo Il labirinto dei libri segreti
Autore Di Reda Paolo; Ermetes Flavia
Prezzo di copertina € 9,90
Dati 2010, 335 p., brossura
Editore Newton Compton (collana Nuova narrativa Newton)
Disponibile anche in ebook

Agosto 2001. Jacqueline Morceau, una giovane pittrice americana, è a Parigi per esporre i suoi quadri. Ma il promettente soggiorno nella ville lumière si trasforma presto in un incubo: davanti ai suoi occhi, sul sagrato della cattedrale di Notre-Dame, uno sconosciuto si toglie la vita. Accusata di omicidio e costretta a nascondersi per sfuggire alla polizia, Jacqueline trova rifugio nel cuore della città, in un'antica casa che sembra nascondere inquietanti segreti. Incalzata dal commissario Danielle Genesse e guidata da strani personaggi ¿ un clochard dall'odore di birra e gelsomino, un cavaliere con un gufo sulla spalla, un uomo quasi cieco che sembra conoscere molte cose ¿ Jacqueline segue le tracce di una verità che si fa sempre più angosciante: quello che è accaduto ha a che fare, in qualche modo, con il suo passato¿ Un vero e proprio labirinto da percorrere, che la porterà negli angoli più remoti di Parigi, fino al cimitero di Père-Lachaise: quale mistero aleggia sulle tombe dei celebri personaggi lì sepolti? Che cosa lega tra loro le anime di Jim Morrison, Fryderyk Chopin, Oscar Wilde, Maria Callas, Giuliano l'Apostata, Maria Walewska, Allan Kardec, Caterina de' Medici e le oscure profezie di Nostradamus? L'enigma è custodito in due antichissimi libri. E l'unica chiave per risolverlo potrebbe essere proprio lei, Jacqueline


Cristina Aicardi ha detto: Vodoo, esoterismo, filosofia e soprattutto tanta tanta noia....

Bel titolo per un brutto libro. Vodoo, esoterismo, filosofia e soprattutto tanta tanta noia.
Un libro dalla trama molto confusa e contorta , con continui salti temporali dove si ripercorrono momenti di vita di personaggi famosi, tutti sepolti nel famoso cimitero parigino di Père-Lachaise e tutti accomunati da uno strano libro che dovrebbe liberare le loro anime intrappolate con un antico rito.Fantasmi, visioni e sedute spiritche non mancano in questo polpettone senza capo nè coda, dove la noia regna sovrana.


2 commenti:

  1. Concordo con il giudizio di Cri, un libro "delirante" che più va avanti più cade nel ridicolo.
    Uno dei peggiori libri in assoluto mai letti.

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  2. Giochi tardo-adolescenziali e novelli dott. Frankestein

    Negli anni novanta, a cavallo fra un'adolescenza turbolenta che stava per finire e una maturità che da lì a poco ci avrebbe raggiunti, ma che alfine deviò lasciandoci in un limbo di perenni immaturi, ecco, in quei periodi si giocava fra noi a fantasticare sulla donna perfetta. Certi che la perfezione dovesse essere, ça va sans dire, quella fisica, ci si articolava in improbabili collage mentali fatti di quarti di modelle e dettagli di famose attrici: le gambe e il culo di Elle McPherson, le tette belle grosse della Bellucci, il viso della Schiffer, però con la bocca di Naomi e gli occhi di Linda Evangelista.

    Illusi pensavamo che così ne sarebbe uscita fuori il prototipo della bellezza assoluta invece di considerare che già prima di noi qualcun altro aveva avuto la nostra stessa idea e che mettendola in pratica le cose non erano andate proprio come le aveva pensate. Comunque ci rassegnavamo, noi novelli dottor Frankestein a rifinire il tutto a mano libera.

    Ora penso che Paolo di Reda e Flavia Ermetes siano rimasti ancora esattamente in quella fase e la dimostrazione tangibile sta sotto gli occhi di tutti, o almeno di colui che ha il coraggio di avventurarsi nel loro romanzetto. Hanno ben pensato, e purtroppo al pensiero è seguita anche l'azione, che metter insieme un accozzaglia di idee di personaggi unita da una strampalata trama bastasse per creare un capolavoro assoluto.
    Via, un gran pentolone e tutto a cucinare insieme! Che poi lo sanno anche i ragazzi al primo anno di alberghiero che non bastano le materie prime per fare un ottimo piatto e che tutto va dosato con sapienza e gusto.

    Loro due no! Me li vedo, uno che scrive e l'altra che detta e poi viceversa, che si esaltano ad ogni nuova idea: “ma sì dai mettiamoci pure questo poi qualcosa gli faremo fare” e così ci si ritrova con un florilegio di personaggi impressionanti che...
    Boh, mi mancano pure le parole.

    Un esempio?
    Jim Morrison, Fryderyk Chopin, Oscar Wilde, Maria Callas, Giuliano l'Apostata, Maria Walewska, Allan Kardec, Caterina de' Medici, e ho riportato soltanto quelli marginali!

    Volete di più?
    Il famoso cimitero parigino Père-Lachaise, un clochard dall'odore di birra e gelsomino, un gitano a cavallo con un gufo sulla spalla, un uomo quasi cieco che poi tanto cieco non è, una commissario di polizia incapace di fare il proprio mestiere, una pittrice che è davvero dura di comprendonio, nani da circo, la donna cannone e Sandrino o' mazzulatore...

    Ma i maestri del polpettone Di Reda e Ermetes, non paghi, scomodano pure riti druidici e voodoo da negromanti, cattolicesimo e calvinismo, filosofie da quattro soldi e insegnamenti platonici, passando con nonchalance attraverso cinque secoli di storia, con salti temporali assurdi, sintetizzati in capitoli di pochissime pagine.

    E poteva mancare il fulcro sul quale tutto questo marasma gira? E provate un po' ad indovinare cos'è?
    Ebbene sì, ci siete arrivati, anche perché il titolo stesso lo svela: un cazzo di libro segretissimo e antichissimo che non si capisce cosa ci sia scritto di tanto importante da giustificare questo caravanserraglio...

    Qualcosa però di buono da dire ce l'ho: Flavia Ermetes con qualche anno in meno e le tette della Bellucci e il culo della Rodriguez non sarebbe niente male...

    Cosa si impara da questo libro:
    che come diceva il mio buon maestro di musica “non serve suonare diecimila note, ne basta una giusta, al momento giusto, con la giusta intensità. Una sola nota.”

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