Recensione a cura di Massimo Minimo
"Il segno dell'aquila" di Marco Buticchi è il thriller Longanesi recensito quest'oggi da ThrillerPages
Decimo romanzo che vede protagonisti Oswald Breil e Sara Terracini. Questa volta hanno a che fare addirittura con l’Isis e il suo potente esercito. Parallelamente, come accade sempre nei libri di Marco Buticchi, veniamo trasportati nel passato. Facciamo così la conoscenza di Vel, un giovane etrusco in fuga dai Romani che gli hanno ucciso il padre e catturato la madre. Dal canto loro, Oswald e Sara scoprono un mostruoso traffico di organi umani che ha come base un lussuoso quanto misterioso ospedale in Brasile. Aiutati dal fido Bernstein, riescono più volte a scampare alla morte, mentre il loro collaboratore Toni Marradesi è sulle tracce di un antico mausoleo cui sono interessati anche i cattivi.
Con la consueta maestria l’autore fa viaggiare i lettori fra passato e presente, in un crescendo di emozioni che lascia senza fiato.
Il romanzo contiene anche un non troppo velato rimprovero alle potenze occidentali, colpevoli di aver sottovalutato la minaccia dell’Isis, oggi proprietario di un patrimonio valutabile in più di due miliardi di dollari e destinato, purtroppo, a crescere ancora.
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