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mercoledì, luglio 8

Recensione - "La scatola nera" di Michael Connelly

Recensione a cura di Massimo Minimo

"La scatola nera" di Michael Connelly è il nuovo thriller Piemme Edizioni recensito da ThrillerPages
Il romanzo si apre nel 1992 quando a Los Angeles scoppiano gravi disordini in seguito al brutale pestaggio di un uomo di colore da parte della Polizia. Harry Bosch e la sua squadra si trovano sulla scena dell’omicidio di una giornalista danese ma il caso non viene risolto e quindi archiviato. Sono passati vent’anni e Bosch, che ora si trova all’unità Crimini Irrisolti, deve occuparsi proprio di quel delitto. Il detective capisce sin da subito che l’uccisione della reporter non è collegata ai disordini del 1992 ma nasconde ben altro. Nonostante le ingerenze e le pressioni del suo nuovo capo che gli ordina di lasciar perdere, Harry continua ostinatamente l’indagine per dare giustizia alla giovane danese. Scoprirà che la traccia da seguire è quella di una pistola misteriosamente scomparsa durante la Guerra del Golfo del 1991 e poi riapparsa l’anno dopo negli Stati Uniti.
La scatola nera è il venticinquesimo romanzo di Michael Connelly e può essere considerato come la chiusura di un cerchio. Nel 1992 l’autore lavorava, infatti, come cronista presso il Los Angeles Times e seguì da vicino la situazione esplosiva della città californiana. Quanto a Harry Bosch, è sempre più vicino alla pensione dopo essere stato reintegrato. Diviso fra il lavoro e la figlia Maddie che ormai vive stabilmente con lui, il detective appare più che mai disilluso ma continua a fare con impegno il proprio dovere per dare giustizia alle tante vittime di casi irrisolti. Connelly è uno degli autori più prolifici dei nostri tempi e mantenere alto il livello qualitativo di una serialità così lunga è impresa non da poco. Nonostante qualche comprensibile battuta a vuoto, i fans di Bosch non abbandoneranno mai il loro eroe preferito. In vista magari di un passaggio di consegne con la figlia, decisa a seguire le orme paterne.

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