Recensione a cura di Massimo Minimo-Voto 2/5
I crimini commessi dalla cosiddetta “Banda della Uno Bianca” sono stati una delle pagine più nere della cronaca italiana degli ultimi venti anni. Erba alta è un romanzo che si ispira a quei tragici eventi, inserendo nella finzione un paio di episodi realmente accaduti. La narrazione si sviluppa in brevi capitoli, alternando le voci dei vari protagonisti.
L’intento dell’autore è quello di segnare una netta linea di demarcazione fra poliziotti “buoni”, che svolgono onestamente il proprio mestiere (spesso sottopagato) e poliziotti “cattivi”, che approfittano del proprio ruolo per compiere azioni criminose.
Questo modo di impostate la narrazione genera un po’ di confusione nel lettore, che si trova a doversi destreggiare fra vicende diverse, seppur legate da un filo comune. Il linguaggio usato è molto crudo, a volte anche troppo, così come la descrizione di alcune delle “imprese” della Banda.
Il finale, poi, contribuisce ad abbassare ulteriormente la mia valutazione sul libro in questione. Un vero peccato, perché l’idea di romanzare le vicende della “Uno Bianca” poteva essere sfruttata decisamente meglio.
TRAMA: Da quasi quindici anni alla Questura di Bologna, Maurizio Matrone è poliziotto e scrittore. Firma questo romanzo ambientato nel capoluogo emiliano all'epoca delle sanguinose gesta della "Banda della Uno Bianca": un romanzo che coinvolge poliziotti, assassini, agenti segreti, e vittime innocenti. La vicenda si snoda in un breve arco di tempo, delimitato da due episodi realmente accaduti a Bologna: l'assalto a un campo nomadi e l'agguato ai Carabinieri del quartiere Pilastro. Il resto è fantasia.
Titolo Erba alta
Autore Matrone Maurizio
Prezzo di copertina € 14,00
Dati 2003, 234 p.
Editore Frassinelli (collana Narrativa)
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