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martedì, dicembre 13

Recensione de PENSA A UN NUMERO di Anders Bodelsen


Recensione a cura di Diego Thriller:


Non sono amante dei gialli, soprattutto quelli in stile "Il colpevole è il maggiordomo" e questo infatti mi è piaciuto. Nessun colpevole da cercare, infatti, sin dall'inizio, si sa chi sono i rapitori della banca. Nessun omicidio, ops, sì l'omicidio c'è, ma passa molto in secondo piano. Nessun investigatore con l'assistente. Direte voi: che cavolo di giallo è?
E' la storia di un rapinatore travestito da Babbo Natale che viene fregato dallo stesso cassiere della banca che rapina, il suo nome è Bork. Ma lo stesso Bork non avrà vita facile a riuscire a custodire e spendere il denaro rubato...
Una storia scritta negli anni '60, personaggi splendidi e realistici come del resto la stessa trama. Una storia con un ottimo ritmo anche se non succedono cose eclatanti, che ti spinge a voltare pagina per vedere come va a finire. Una lettura non impegnativa ma ben intricata e con una trama finemente congegnata. Un' ottima lettura. 
Un appunto: la copertina è fantastica!

Voto 4/5


Il tentativo di fuga dalla mediocrità fa precipitare un (anti)eroe piccolo borghese in un tortuoso cul-de-sac. Azione e humour in un giallo a orologeria che ha i solidi ingranaggi del poliziesco anni Sessanta e tra i protagonisti un indimenticabile rapinatore di banche travestito da Babbo Natale.

TRAMA: Piccolo-borghesi si nasce. Criminali si diventa. Una fredda sera di dicembre, nei sobborghi di Copenaghen, Flemming Borck, prima di lasciare lo sportello della banca dove lavora da lunghi, monotoni anni e tornare alla sua grigia vita da scapolo senza speranze, scopre in maniera del tutto casuale il piano di un rapinatore che da giorni fa la posta al suo sportello travestito da Babbo Natale. E se fosse l’occasione della sua vita? Quando arriva il fatidico momento, il cassiere non si fa trovare impreparato e grazie a un geniale stratagemma s’intasca il grosso del bottino. Né la banca, né la polizia, né i colleghi sospettano di essere stati raggirati dall’inedito malvivente, ma purtroppo Sorgenfrey, lo squilibrato rapinatore, sì. Scatta così una serrata caccia ai ladri tra doppi giochi e tripli inseguimenti, in cui Flemming, pericolosamente affiancato dall’interessata femme fatale Alice, scopre di aver superato un rischioso confine, e di non poter più tornare indietro. Azione e humour in un giallo psicologico di atmosfere retrò che ha i solidi ingranaggi dei grandi classici del genere.

L’autore - Anders Bodelsen, prolifico autore danese classe 1937, è uno dei maggiori rappresentanti della corrente neorealista degli anni Sessanta. I suoi gialli esplorano le ripercussioni sociali del materialismo, le contraddizioni della classe media, e spesso colgono persone comuni spinte a varcare i confini della moralità. Pensa un numero, uscito nel 1968, è il suo romanzo più famoso, cui è stato tratto un film e poi il remake L’amico sconosciuto (1978). Già uscito in Italia nella collana dei Gialli Mondadori con il titolo Buon appetito Borck, è ora riproposto in Italia in una nuova traduzione e un’edizione aggiornata. Dello stesso autore nel 2012 Iperborea pubblicherà La borsa e la vita.

“Questo poliziesco danese è una vera scoperta, piena di inventiva, stimolante e psicologicamente complesso. È veramente un ottimo giallo” – publishers’ weekly

Titolo Pensa a un numero
Autore  Anders Bodelsen
Traduzione dal danese di Maria Luisa Bocchino
Dati pag.192  Anno 2011 Prezzo € 15,00
Casa Editrice Iperborea

2 commenti:

  1. Ho finito di leggere Pensa un numero, di Anders Bodelsen (Iperborea 2011), piccolo delizioso noir del 1968, con una piacevole atmosfera anni '60, che ha impiegato solo quarantatré anni a giungere fino a noi. Un nordico come ce ne sono pochi, ricco di humour e ironia, una storia di perdenti congegnata con grande mestiere. Come tenere il lettore sulle spine senza far succedere assolutamente nulla.

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  2. "L'occasione fa il cassiere ladro" potrebbe essere un buon sottotitolo per questo romanzo. E' ciò che capita al protagonista, Borck, quando un uomo vestito da Babbo Natale decide di rapinare la banca in cui lui lavora. Non tutto, però, va liscio, anzi le cose si complicano maledettamente per il cassiere, costretto a trasformarsi in un vero e proprio criminale.
    Il romanzo si snoda nell'arco di circa tre anni, passando dalle gelide atmosfere danesi all'opprimente caldo tunisino. Mescolando azione ed humour, l'autore costruisce un "prodotto" godibile, anche se la trama gialla non mi è parsa il punto forte del libro.

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