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martedì, agosto 9

Recensione de LA BAMBOLA CIECA di Giorgio Scerbanenco


Centrale di Polizia di Boston, ufficio Archivio criminale: lì, seduto alla sua scrivania, Arthur Jelling, quarant'anni, vita tranquilla, sposato, un figlio, un passato di studente di medicina. Un innato istinto per scoprire la trama oscura dei delitti. "Chissà che cosa c'è nel cuore degli uomini. Di fuori sembrano una cosa e di dentro Dio solo sa cosa sono". Jelling si trova questa volta alle prese con il mondo della sanità: il miliardario Déravans, rimasto cieco in un incidente automobilistico in cui è implicata la ragazza poi diventata sua fidanzata, può essere guarito da un intervento ardito. Solo il professore Linden è in grado di farlo, ma è minacciato di morte se deciderà di compiere l'operazione
. La minaccia si realizza alla vigilia di entrare in sala operatoria. Cos'è che Déravans non deve vedere? o chi? o quale impressione sepolta non deve riemergere con la vista? Jelling deve saperlo prima che la mano assassina spenga la prossima preda; e per scoprirlo scruta i volti, le mani, i gesti, nella selva di individui che circonda Déravans, la cerchia eccentrica dei suoi familiari, i medici della clinica, perfino i legami più intimi.

Recensione di Antonia Dettori:
Il grande Scerbanenco, in questo romanzo, non tradisce (completamente) le aspettative del lettore anzi conferma la sua abilità come scrittore, nel senso che la lettura è molto piacevole, ma ci sono delle critiche alla trama che mi sento di fare. Sinceramente (a differenza degli altri che ho letto) in certi punti, la narrazione quasi si “trascina”. La figura dell’ispettore Jelling, mi ha lasciato perplessa, i suoi modi di condurre le indagini e poi il carattere flemmatico. Questo mio pensiero trova conferma quando il capitano Sunder, in occasione di un omicidio, dice di lui: “Gli ho dato il permesso di stare a casa fino alle dieci del mattino. Non voglio viole mammole, io, in certi frangenti”. Mi chiedo quale sia il motivo di creare un personaggio così lento se non quello che possa costruire un percorso d’indagine eclatante, ma non succede, nella parte conclusiva un po’ si riprende ma gli sbadigli fino a metà libro sono una sensazione ben presente. Il romanzo è stato scritto negli anni’40 e i metodi non erano certo quelli attuali. Ma c’è una lentezza che si riferisce al mondo dei particolari e degli odori, insomma Jelling per la sua azione investigativa non parte dall’analisi di un contesto sociale ma dagli oggetti che requisisce dalle abitazioni di alcune persone. E come ho già scritto, in certi frangenti, qualcosa si anima e anche il finale non è così scontato.
Voto 4/5

Titolo La bambola cieca
Autore Scerbanenco Giorgio
Prezzo di copertina € 13,00
Dati 2008, 280 p., brossura
Curatore Pirani R.
Editore Sellerio Editore Palermo (collana La memoria)


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