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giovedì, aprile 14

Recensione de LAS VEGAS BABY di Brian Freeman

Soldi, alcool, sesso ed emozioni: è questo che tiene viva Las Vegas, la Città del Peccato. Una miscela esplosiva di cui il giovane Michael sembra non essere mai sazio. Figlio di un magnate del cinema, può avere tutte le donne che desidera, eppure, di tanto in tanto non disdegna un'avventura con qualche prostituta a un angolo di strada. Finché, durante uno di questi incontri notturni, qualcuno ne approfitta per sparargli: prima di accasciarsi a terra, con un sorriso incredulo, Micheal riconosce il suo assassino.







Titolo Las Vegas baby
Autore Freeman Brian
Prezzo di copertina € 18,90
Dati 2007, 430 p., brossura
Traduttore Colitto A.
Editore Piemme

Soldi, alcool, sesso ed emozioni: è questo che tiene viva Las Vegas, la Città del Peccato. Una miscela esplosiva di cui il giovane Michael sembra non essere mai sazio. Figlio di un magnate del cinema, può avere tutte le donne che desidera, eppure, di tanto in tanto non disdegna un'avventura con qualche prostituta a un angolo di strada. Finché, durante uno di questi incontri notturni, qualcuno ne approfitta per sparargli: prima di accasciarsi a terra, con un sorriso incredulo, Micheal riconosce il suo assassino. Nel frattempo, a varie miglia da Las Vegas, in un tranquillo quartiere residenziale, un ragazzino di dodici anni viene ucciso da un pirata della strada mentre gioca davanti a casa. L'automobile, parcheggiata poco lontano, è partita a tutta velocità, puntando dritta sul bambino, per annientarlo sotto i pneumatici. Due vittime senza niente in comune, due omicidi apparentemente isolati, ma a unirli c'è un'identica impronta digitale lasciata sulle scene dei crimini dall'assassino, come un biglietto da visita, quasi a sfidare la polizia. I detective si mettono sulle tracce del serial killer. Ma per anticipare le sue mosse e arrestare la catena di morte dovranno prima trovare il movente che lega i delitti, in una corsa contro il tempo che li porterà a scavare in una realtà sordida e nelle ambizioni meschine che si nascondono dietro il glamour e le luci abbaglianti di Las Vegas.



Grazia,(Tutteleletture) ha detto:
E’ il secondo libro che leggo di questo autore di thriller molto apprezzato, in realtà ho iniziato per caso dall’ultimo, “Polvere e sangue”, che ho trovato scritto davvero in modo magistrale.
In “Las Vegas baby” il detective Jonathan Stride si è trasferito nella città della sua compagna, anche lei detective, Serena Dial, una donna dal passato molto tormentato. E’ stato messo in coppia con un’altra donna, Amanda, che si scopre essere poi una transessuale. Amanda è spiritosa e molto in gamba e Stride trova in lei una compagna di lavoro davvero eccezionale. Intanto in città uno psicopatico sta uccidendo persone apparentemente non legate tra di loro da nulla, ma, scavando, si ritrova il filo conduttore di tutto: l’hotel Sherazade e l’omicidio, nel 1967, della bellissima ballerina Amira Luz. E’ una storia che ci riporta nella Las Vegas degli anni ’60, è come se ci immergessimo in questa città e, insieme a Stride, ci trovassimo a fare un salto nel passato e nei suoi torbidi segreti. Devo ammettere che ho capito ben presto come potessero essere andate le cose e, via via, mi dicevo “l’avevo capito!!”…però il finale ci spiazza del tutto e ci fa comprendere a cosa possa condurre un’ossessione. Serena, la compagna di Stride, riscopre il suo interesse per le donne e rivela al suo uomo che è attratta da Claire, una donna che i due stanno proteggendo dal killer. Molti quindi gli argomenti trattati: gli abusi da parte dei genitori sui figli, l’identità sessuale dei protagonisti, il peso degli interessi economici sugli affetti, i segreti che si nascondono dietro un mondo di lustrini e paillettes. Molto nostalgica la parte finale nella quale il vecchio colosso, l’hotel Sherazade, viene fatto implodere (non sto facendo spoiler, si dice fin dall’inizio che deve essere abbattuto per dare spazio ad una nuova costruzione).
Voto: 1 2 3 4 5

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