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martedì, dicembre 27

Recensione de MORTE DI UN'ASSASSINA di Rupert Thomson

Recensione a cura di Antonia Dettori:


Thomson, fin dall'inizio delinea la figura di Billy, il poliziotto. Quando l'uomo entra nella camera mortuaria per piantonare il cadavere di un'assassina, l'autore ha già creato una certa tensione. Billy ha il pensiero della donna che deve piantonare, utilizza quella notte per fare un bilancio della sua vita, che sarà dominata dai ricordi personali. La moglie, Sue,quando stava uscendo di casa per andare in ospedale, aveva cercato in tutti i modi di fermarlo,era grande la paura che quell'assassina potesse "colpire"il marito con la sua negatività.
Lo scrittore ha scelto, abilmente, di parlarci della vita di quest'uomo attraverso il ricordo. C'è da aggiungere che questi episodi della sua vita, non hanno un filo logico. A volte racconta della sua infanzia, oppure di un rapporto amoroso oppure della quotidianità.
Devo dire che il romanzo è ben scritto e la lettura molto piacevole, ma la trama non mi ha preso!



TRAMA: Billy è un oscuro poliziotto di provincia, con un passato pieno di rinunce e amarezze, ma soprattutto segnato da una catena di delitti e torture su bambini che aveva sconvolto la sua cittadina e per la quale era stata condannata una donna.Ora l'assassina è morta, e tocca proprio a Billy vegliarne il cadavere, per sottrarlo alla curiosità morbosa e al desiderio di vendetta di un'intera comunità. Sarà una lunga notte, dominata dai ricordi personali e dalla voce della morta, che sembra non accettare il silenzio finale e insiste a voler raccontare le proprie, inaccettabili ragioni.


Titolo Morte di un'assassina
Autore Thomson Rupert
Prezzo di copertina € 15,00
Dati 2011, 300 p., brossura
Traduttore Palmieri C.
Editore Einaudi (collana Einaudi. Stile libero. Noir)



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